L’Agenzia delle Entrate torna a spiegare i requisiti per ottenere la detrazione fiscale sulla riqualificazione del patrimonio edilizio
Un contribuente ha scritto alla posta di Fisco Oggi perché la moglie è proprietaria di un’abitazione che ha concesso in comodato gratuito alla sorella.
I due coniugi intendono effettuare lavori di ristrutturazione e chiedere la relativa detrazione fiscale.
Il contribuente, che sosterrà le spese per la ristrutturazione in qualità di coniuge convivente, ha quindi chiesto se può ottenere il bonus ristrutturazione.
Come funziona il bonus ristrutturazione con l’immobile in comodato d’uso
L’Agenzia delle entrate ha spiegato che, al verificarsi di determinate condizioni, la normativa riconosce ai familiari conviventi del proprietario la possibilità di ottenere il bonus ristrutturazione.
I familiari conviventi del proprietario, che possono ottenere il bonus ristrutturazione, sono il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado.
Per poter ottenere il bonus ristrutturazione, il familiare deve:
– convivere con il proprietario dell’immobile;
– avere la disponibilità dell’immobile da ristrutturare.
Se i lavori riguardano un immobile che non è a disposizione del proprietario e del convivente, ad esempio perché concesso in comodato d’uso gratuito, non si ha diritto al bonus ristrutturazione.
Come sta per cambiare il bonus ristrutturazione
Ricordiamo che, fino al 31 dicembre 2024, il bonus ristrutturazioni ha un’aliquota del 50% e viene calcolato su un tetto di spesa di 96mila euro.
Il ddl di bilancio prevede che i lavori agevolati con il bonus ristrutturazione, realizzati sull’abitazione principale, avranno un’aliquota del 50% nel 2025 e del 36% nel 2026 e nel 2027.
I lavori agevolati con il bonus ristrutturazione, realizzati sulle seconde case o su immobili diversi, avranno un’aliquota del 36% nel 2025 e del 30% nel 2026 e nel 2027.
Per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75mila euro, le spese detraibili complessivamente considerate saranno ammesse a detrazione fino a un ammontare calcolato tenendo conto del numero di figli e della presenza di figli con disabilità.
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Articolo tratto da edilportale.com