Il Decreto Salva Casa, convertito nella legge 105/2024, introduce diverse novità per la semplificazione delle procedure edilizie e la regolarizzazione di irregolarità edilizie preesistenti, senza configurarsi come un condono. La legge prevede la possibilità di sanare piccole difformità, agevola i cambi di destinazione d’uso e modifica le regole per la dimostrazione dello stato legittimo degli immobili.
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Semplificazione della regolarizzazione delle difformità:
Il Decreto Salva Casa permette di sanare piccole difformità, variazioni essenziali, tolleranze costruttive e difformità non contestate in fase di rilascio dell’agibilità.
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Agevolazioni per i cambi di destinazione d’uso:
Le procedure per cambiare la destinazione d’uso di un immobile sono state semplificate.
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Novità per la dimostrazione dello stato legittimo:
Il decreto introduce la possibilità di dimostrare lo stato legittimo di un immobile con l’ultimo titolo edilizio (o con titoli successivi, purché siano stati rilasciati dopo una verifica sull’esistenza del titolo originario), senza la necessità di fornire tutta la documentazione precedente.
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Riduzione delle superfici minime abitabili:
Per i monolocali, le superfici minime per una o due persone sono state ridotte, rispettivamente a 20 e 28 metri quadrati, anziché 28 e 38.
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Ampliamento dell’edilizia libera:
Alcuni interventi edilizi vengono inclusi nell’ambito dell’edilizia libera, semplificando le procedure per lavori come l’installazione di vetrate panoramiche e schermature solari.
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Integrazione della doppia conformità:
La sanatoria è legata alla “doppia conformità”, che implica la dimostrazione che l’intervento è conforme alle normative sia al momento della sua realizzazione sia al momento della sanatoria.
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Ridefinizione dei titoli per lo stato legittimo:
Il decreto ridefinisce i titoli che consentono di comprovare lo stato legittimo degli immobili, consentendo anche l’utilizzo di strumenti di regolarizzazione, oltre all’ultimo titolo edilizio.
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Principio di autonomia delle parti comuni:
Si introduce il principio dell’autonomia delle parti comuni rispetto alle proprietà esclusive nei condomini, per cui le difformità di una parte comune non pregiudicano la legittimità di un’altra.
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Nuovi termini per la rimozione degli abusi:
Il termine per la rimozione degli abusi edilizi è stato portato da 90 a 240 giorni.
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Linee Guida MIT:Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato le Linee Guida per l’attuazione del decreto, fornendo indicazioni pratiche per amministrazioni locali e operatori del settore.
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