E mentre tutti aspettano l’OK da parte della Commissione Europea per dar seguito alle proroghe contenute nella Legge di Bilancio 2021, nella Relazione illustrativa del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ormai è chiaro che la voglia di mettere mano alle tante (forse troppe) detrazioni fiscali previste per il mondo dell’edilizia, si scontra con la necessità di semplificare quella che ormai è divenuta l’agevolazione più richiesta dal mercato: la detrazione del 110% prevista dal D.L. n. 34/2020 (Decreto Rilancio).
𝗟𝗮 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝘂𝗽𝗲𝗿𝗯𝗼𝗻𝘂𝘀
Dopo l’impasse iniziale, i dati forniti dall’Enea sono chiari e mettono in luce una voglia crescente di utilizzare una detrazione dalla potenza straordinaria. Secondo l’Enea i dati complessivi dei cantieri che hanno utilizzato il superbonus dall’inizio sono:
🔘 44% di nuovi cantieri, passando da un totale di 6959 a 10051;
🔘 49% del valore dei lavori eseguiti, passando da 733,2 milioni a 1089,6.
E dall’inizio dell’anno:
🔘 +514% di nuovi cantieri, passando da 1636 a 10051;
🔘 +477% del valore dei lavori, passando da 189 milioni di euro a 1089,6 milioni di euro.
Sul fronte energetico, il risparmio stimato acquisito ad oggi è pari 206.435 MWh/anno.
Dati che continuano a salire, a dimostrazione di quanto importante sia divenuta questa detrazione fiscale per la crescita economica, energetica e strutturale del Paese. Detrazione che, come si evidenzia nel PNRR, necessita di una decisa semplificazione che passa attraverso la digitalizzazione delle procedure e una proroga al dicembre 2023 per gli interventi su tutte le tipologie di immobili e con l’estensione anche alle PMI.
𝗦𝘂𝗽𝗲𝗿𝗯𝗼𝗻𝘂𝘀 𝗲 𝗱𝗶𝗴𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲
Come evidenziato nella relazione illustrativa del PNRR “Occorre implementare un’infrastruttura digitale che, anche alla luce dell’introduzione del superbonus 110 per cento e degli altri crediti d’imposta cedibili, compresi i crediti maturati dalle imprese per gli investimenti nel Mezzogiorno e per gli investimenti in beni strumentali, garantisca la certificazione dei crediti di imposta stessi e una loro ampia circolazione tra gli operatori come mezzi di pagamento di beni e servizi, anche al fine di immettere una grande capacità finanziaria nel sistema economico senza alimentare debito”.
Per quanto concerne la semplificazione del quadro attuativo delle agevolazioni per gli interventi che beneficiano del bonus, si parla in modo deciso di estendere la platea dei beneficiari del superbonus anche a soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni, privilegiando il settore alberghiero e le PMI tra i comparti in difficoltà.
𝗣𝗿𝗼𝗿𝗼𝗴𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁𝗼
Ma non solo. Perché nel PNRR viene anche evidenziata la parte più importante e spesso poco evidenziata da tecnici e associazioni. Nel PNRR si parla anche di proroga per le norme sulla cessione del credito che di fatto stanno consentendo a più soggetti di intervenire senza un pesante esborso economico (qualche volta “gratis”).
𝗗𝗲𝘁𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗳𝗶𝘀𝗰𝗮𝗹𝗶 𝗲 𝗥𝗲𝗰𝗼𝘃𝗲𝗿𝘆 𝗣𝗹𝗮𝗻
Ma nel PNRR non si parla solo di Superbonus. Viene anche prevista una modifica delle altre agevolazioni fiscali e più specificatamente quelle per le ristrutturazioni e per l’efficientamento energetico degli edifici che dovrebbero essere raggruppate sotto un’unica aliquota al 75%, modificando l’articolo 16-bis del TUIR, e prevedendo anche per questi la durata della detrazione in cinque anni.
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articolo tratto da lavoripubblici.it